giovedì 2 luglio 2009



Cari lettori, sono Alberto Roggia e questo che state leggendo è il resoconto della nostra iniziativa di protesta in occasionedella riunione dei ministri economici del G8, che si è tenuta a Lecce nei giorni 12 e 13 di giugno.


Il motivo che mi ha spinto ad organizzare questa manifestazione è la richiesta di maggiore chiarezza e maggiori informazioni su un problema ampiamente sottovalutato dalla pubblica opinione, quello delle scie chimiche.

Le scie chimiche sono le scie lasciate dagli aerei in volo nei cieli di tutto il mondo. Secondo la letteratura scientifica comunementeaccettata si tratterebbe di semplici scie di condensazione, cioè di innocuo vapore prodotto dalla combustione del carburante nei motori dell'aereo.


Questa interpretazione però si scontra con le anomalie riscontrate sempre più frequentemente da attenti e scrupolosi ricercatori in tutto il mondo, Italia compresa.


Fra queste anomalie, le più clamorose sono la formazione di scie quando i parametri fisici ambientali (temperatura, pressione, umidità) non lo consentirebbero, la presenza di metalli pesanti al suolo dopo il passaggio di aerei scianti, l'avvistamento nel cielo di aerei senza segni identificativi, l'incremento di alcune patologie e la comparsa di nuove patologie nelle zone in cui più frequente è l'attività di questi aerei.


Ed è da sottolineare che tutte queste anomalie sono state dimostrate e documentate con prove ineccepibili dal punto di vista scientifico: immagini, filmati, registrazioni incontrovertibili.


Altro elemento inquietante, che mi ha dato molto da riflettere, è la cortina di silenzio che sembra avvolgere questo problema. Mentre sui mass media trova ampio spazio qualsiasi problematica di stampo ambientalista, la questione delle scie chimiche viene generalmente sottacciuta, a parte pochi e sporadici interventi di coraggiose personalità del mondo della politica e dell'informazione.

Infine altro punto controverso è l'attività di alcuni personaggi il cui unico scopo sembra quello di minimizzare la portata della questione e gettare discredito su chi se ne occupa in tutti i modi possibili, alcuni dei quali alquanto discutibili.Sullo scopo effettivo delle scie chimiche non esistono al momento sicurezze, ma diverse ipotesi, alcune di esse davvero inquietanti. In ogni caso sembra acclarata la matrice militare di queste operazioni.


Partendo da queste riflessioni, ho deciso che era giunto il momento di agire concretamente: di fronte ad un problema che potenzialmente mette a rischio la nostra salute e quella dei nostri familiari, non possiamo scrollare le spalle con indifferenza. Dobbiamo chiedere risposte e rassicurazioni. Se davvero queste scie sono innocue, lo si renda noto con prove certe e definitive. Se invece si tratta di operazioni pericolose svolte all'insaputa e a danno di noi cittadini, che cessino immediatamente.

Questo delle scie chimiche è un problema globale, ho quindi colto l'occasione di un evento globale come il G8 di Lecce del 12 e 13 giugno per portare avanti la mia istanze di chiarezza e verità.


L'idea della manifestazione mi era venuta circa due settimane prima. Ho iniziato a contattare amici e parenti per coinvolgerli nell'iniziativa, poi ho lanciato un appello sul validissimo sito TankerEnemy per raccogliere altre adesioni al di fuori della cerchia dei conoscenti.Alla fine il numero totale dei partecipanti, me compreso, è stato di 15. Può sembrare un numero piccolo, ma considerando quanto poco conosciuta è la questione e con quanta incredulità ci si scontra quando si prova a divulgarla, è senz'altro un buon successo.


Ci siamo così ritrovati venerdì sera a casa della mia fidanzata Alessandra per prepare i cartelli da esporre il giorno dopo, armati di cartoncino, vernice, nastro adesivo e tanta buona volontà.






La città era già "sotto assedio" dalla mattina. Per capire quale fosse il clima che si respirava basti raccontare quanto accaduto poche ore prima: i responsabili del negozio Briccofer presente nel centro commerciale di Surbo avevano chiamato la polizia per segnalare una vendita anomala di mazze e catene. Questi strumenti di morte e distruzione sono poi stati ritrovati dalle forze dell'ordine in un furgone, pronti per essere distribuiti agli scalmati no-global.E proprio in virtù di questo clima da guerriglia urbana, le autorità avevano avuto gioco facile ad imporre una zona cuscinetto tutt'intorno la sede del G8, zona in cui si poteva accedere solo tramite autorizzazione scritta.Purtroppo è evidente che i no global, con questi comportamenti violenti e terroristici, anzichè combattere il sistema, ne legittimano gli impulsi oppressivi e antidemocratici.La mia idea di esporre i nostri cartelli al passaggio dei ministri era quindi diventata irrealizzabile. Mai e poi mai le forze dell'ordine ci avrebbero autorizzato a passare. Ma non per questo abbiamo rinunciato.

Sabato mattina ci siamo riuniti come previsto a piazza S. Oronzo, e abbiamo iniziato a percorrere le strade di Lecce tutt'intorno la cosiddetta zona rossa sventolando i nostri cartelli. E' probabile che molti degli abitanti e dei turisti che abbiamo incrociato ci abbiano scambiato per un gruppo di squinternati. E' questo purtroppo il risultato della cortina di silenzio che avvolge la questione delle scie chimiche. Ma fortunatamente, siamo anche riusciti a catturare la curiosità e l'interesse di molti. In tanti si sono avvicinati e ci hanno chiesto delucidazioni sul nostro piccolo corteo. Purtroppo non avevamo pensato a preparare dei volantini da distribuire ed è un peccato. Comunque abbiamo provveduto a dare a voce quante più spiegazioni possibili. Io personalmente ricordo con piacere l'incontro con Elke, una giunonica turista tedesca, e la breve conversazione avuta con lei in un misto di italiano, tedesco e inglese. Durante questa conversazione mi ha detto che abita vicino ad una base militare americana e che si è sempre chiesta il motivo dei continui voli notturni che partivano dalla base ed io le ho risposto che ci poteva essere una correlazione con le scie chimiche. Con altettanto piacere ricordo la conversazione avuta con Maurizio, giovane turista brindisino venuto a Lecce per fare shopping. Mi ha parlato degli strani aerei senza insegne che vede talvolta decollare dall'aeroporto ed anche in questo caso gli ho prospettato un possibile collegamento con la questione delle scie chimiche. Con Luciano, anziano pensionato del posto, ho avuto modo di confrontare i nostri ricordi sulle condizioni del cielo negli ultimi anni e lui è stato concorde nel rilevare un netto peggioramento. Nel corso della mattinata ci siamo anche imbattuti in una troupe della RAI e abbiamo provato a farci ascoltare dal giornalista, ma questi ci ha allontanato visibilmente infastidito.


Per un paio d'ore siamo andati avanti così, sfilando per le strade e fermandoci a parlare con chi si incuriosiva. Alla fine, però, abbiamo deciso di osare qualcosa di più. E' stato importante confontrarci con la gente e riuscire a catturare il loro interesse. Ma il nostro scopo era anche quello di farci ascoltare da chi detiene il potere, da chi può davvero fare qualcosa per darci delle risposte. Per questo abbiamo deciso di tentare una sortita azzardata: violare la zona rossa ed avvicinarci il più possibile ai ministri del G8. Cinque di noi, perciò, i più atletici e giovani, sono andati a casa della mia fidanzata Alessandra, che si trovava in una posizione particolare: il portone del palazzo affacciava su una strada non proibita, ma il terrazzino sul retro affacciava sulla zona proibita. I cinque valorosi si sono calati dal terrazzino grazie ad una grondaia e sono riusciti a raggiungere la zona rossa. Purtroppo la polizia è intervenuta subito e li ha bloccati e manganellati prima che riuscissero ad avvicinarsi ulteriormente al Castello sede del G8. Comunque questa impresa che molti considereranno una bravata ed altri una follia ci ha permesso di far finire la nostra manifestazione sui giornali (in basso vedete un ritaglio de Il Giornale di Puglia) e di dare ad essa maggiore visibilità.Tutto sommato il bilancio dell'iniziativa è positivo. Nonostante le difficoltà e qualche livido, siamo riusciti a suscitare un certo interesse nella gente. E se questa volta eravamo "solamente" in 15, la prossima magari saremo in 30. E poi in 60... e così via, finchè le domande che legittimamente poniamo non troveranno una adeguata risposta!

12 commenti:

  1. complimenti per il coraggio e lo spirito di iniziativa !

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  2. Ma guarda questi giornalisti, fanno finta di non capire che non si tratta dei soliti ambientalisti, che non si parla dell'inquinamento dei gas di scarico degli aerei, ma di ben altro, ovvero di scie chimiche.

    Quanto alle forze dell'ordine ovviamente vi hanno rilasciato senza accuse al vostro carico; un processo sarebbe stato troppo controproducente, avrebbe fatto da grancassa all'iniziativa, che invece è stata tacitata più con l'intervento dei giornalisti (che distorcono l'informazione) che con quello delle polizia.

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  3. Ragazzi, complimenti per l'iniziativa e per il coraggio. Dai che il muro di omertà si sta sgretolando! Si vedono le prime crepe!

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  4. Ciao Albo sono Ciccio. Quando ci vuoi ancora accanto a te in iniziative importanti come questa basta che ci fai un fischio. Dai che gli facciamo il mazzo a sti bastardi figli e zoccola che ci avvelenano.

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  5. Ciao Cucciolottone mio! Sei stato grande!Siamo stati tutti grandi :) Ma dovevi raccontare anche della reazione dei carabinieri a piazza sant'Oronzo quando ci hanno visto arrivare...

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  6. Che esperienza fantastica.
    La tua ragazza ha avuto problemi con la grondaia dei vicini che ho rotto?
    Ciao Gigante
    Giuseppe

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  7. Finalmente qualcuno che si muove invece di troppe parole.

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  8. Ciao Alberto,complimenti per l'iniziativa!
    Io sono siciliano e ne vorrei organizzare una anche io a Palermo!
    Spero di farcela...
    Comunque loro non possono essere chiamati giornalisti,ma burattini dell'informazione...

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  9. I "giornalisti" danno il meglio di sé: nel trafiletto si parla di inquinamento aereo in generale e non di scie chimiche.

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  10. Che dire: innanzitutto grazie per aver organizzato questa iniziativa, ma soprattutto grazie per aver pubblicati il resoconto sul web.
    Piccola considerazione: farsi ascoltare da chi ha il potere forse oggi come oggi non è la priorità più redditizia.
    Purtroppo sappiamo che questa gente non ha occhi per vedere nè orecchie per asscoltare anche di problemi molto meno gravi.
    Sappiamo già come risponderebbero...
    La cosa più importante, invece, è parlare con la gente, cercare e trovare visibilità verso la popolazione pressochè ignara ed in questo senso l'iniziativa della tentata irruzione nella zona rossa fa veramente onore a chi di voi ha avuto le palle di provarci.
    Grandi tutti comunque, avanti così.
    Albrogio ti aggiungo al mio blogroll.
    Ciao a presto!

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  11. Ciao Alberto,visita il mio blog se ti và,ti metterò nei siti amici!
    http://francesco-word.blogspot.com/
    Continua così!

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  12. albrogio, ho appena letto della vostra manifestazione a Lecce.

    Premetto che per me la storia delle scie chimiche è tutta una buffonata e ci rido bellamente sopra.

    Nonostante questo, faccio i miei complimenti a te, la tua ragazza, tuo cugino e tutti gli amici che hanno partecipato all'iniziativa.

    Credete in una cosa ed avete ritenuto giusto manifestare il vostro punto di vista, in modo civile democratico e non violento.
    Avete avuto il coraggio di metterci la vostra faccia e farvi vedere in giro, anche a rischio di essere derisi e presi per scemi.
    Vi siete presi anche dei rischi per andare dove non si poteva.

    Tutto questo merita ammirazione.
    Avete dimostrato di avere le palle e di fare una cosa, dal vostro punto di vista, utile.

    Avete dimostrato di valere 100 volte di più di molti dei vostri "colleghi" bravi a fare i duri solo dietro la tastiera del computer (e sai bene di chi parlo).

    Non è facile fare quello che avete fatto.

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